“Coltivare ora il nostro futuro”: dal rapporto ASviS 2024 notizie sconfortanti sullo sviluppo sostenibile

“Coltivare ora il nostro futuro”: dal rapporto ASviS 2024 notizie sconfortanti sullo sviluppo sostenibile
Ottobre 18, 2024 MDS
rapporto asvis 2024

Il Rapporto ASviS 2024 presentato ieri 17 ottobre lancia un allarme: l’Italia è lontana dal raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Per gli addetti ai lavori della sostenibilità, la crisi ecologica globale non rappresenta una novità. Le prime righe del Patto sul Futuro, che evidenziano i crescenti rischi esistenziali, riflettono una consapevolezza ormai diffusa.

Il Presidente Sergio Mattarella nel corso dell’anno ha ripetutamente sottolineato l’importanza cruciale dell’Agenda 2030, ribadendo che non si tratta di un semplice esercizio burocratico, ma di una risposta concreta alle urgenti sfide globali evidenziate dai dati più recenti.

Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, ha sottolineato come il titolo del Rapporto, “Coltivare ora il nostro futuro“, sia un invito pressante ad agire immediatamente, nonostante le sfide che ci troviamo ad affrontare, per costruire un futuro sostenibile attraverso azioni concrete e trasformative a livello sia pubblico che privato.

Ridurre la sostenibilità a semplici questioni energetiche o climatiche è un errore. Costruire un futuro sostenibile richiede un ripensamento radicale dei nostri modelli di produzione e consumo, nonché un impegno a livello sociale e politico.

Mancano solo sei anni alla data limite per la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), definiti nell’ambito dell’Agenda 2030. Di questo passo, solo il 17% dei Target globali monitorati verrà raggiunto entro il 2030, mentre non si registrano progressi, o si osservano addirittura peggioramenti, per almeno un terzo dei Target.

I dati sullo stato di attuazione dell’Agenda 2030 impongono una riflessione su quali sono, oltre alla mancanza di investimenti e di politiche adeguate, e allo shock delle crisi, i problemi di fondo che caratterizzano la società globale odierna e che rendono estremamente difficile il cammino verso lo sviluppo sostenibile. Tra questi, come discusso nel Rapporto, sono da segnalare:

  • un’economia che consuma troppe risorse;
  • un’azione ancora troppo timida e lenta contro il cambiamento climatico;
  • fragilità economica e mancanza di investimenti adeguati nello sviluppo sostenibile;
  • crescita del lavoro informale e precario
  • erosione della fiducia nelle istituzioni, polarizzazione delle opinioni, crescenti conflitti;
  • disinformazione e fake-news.

Per la prima volta ASviS, del quale Macro Design Studio è membro, monitora la raggiungibilità di 17 obiettivi quantitativi definiti ufficialmente dall’UE e misurabili in modo accurato attraverso gli indicatori, comparando l’andamento dell’Unione con quello dell’Italia. Di questi, a livello UE:

  • 10 sono raggiungibili
  • 5 appaiono non raggiungibili
  • 2 presentano andamenti discordanti tra breve (3-5 anni) e lungo (almeno 10 anni) periodo.

Per quanto riguarda la situazione dell’Italia, gli indicatori compositi elaborati dall’ASviS mostrano peggioramenti rispetto al 2010 per cinque Goal: 1 (povertà), 10 (disuguaglianze), 15 (ecosistemi terrestri), 16 (governance) e 17 (partnership).

Miglioramenti molto contenuti, meno di un punto all’anno, si registrano per sei Obiettivi: 2 (cibo), 7 (energia pulita), 8 (lavoro e crescita economica), 11 (città sostenibili), 13 (clima) e 14 (ecosistemi marini).

Miglioramenti più consistenti si evidenziano per cinque Goal: 3 (salute) 4 (educazione), 5 (genere), 6 (acqua e sistemi igienicosanitari) e 9 (innovazione). Unico Goal con un aumento superiore al punto all’anno è quello relativo all’economia circolare (12).

Karl Popper ci ricordava che il futuro non è predeterminato. Se prendessimo sul serio gli impegni che abbiamo sottoscritto a livello globale e ascoltassimo la voce della scienza, potremmo affrontare le sfide del presente con maggiore consapevolezza e determinazione.